25 febbraio 2013

Oscar 2013: la statuetta va al corto bon ton


Ieri si è tenuta la fatidica notte degli Oscar e regine indiscusse della serata sono state Charlize Theron e Anne Hathaway con il loro corto bon ton. Semplice, lineare, elegante e ordinato, un look da first lady e quasi un tributo a Michelle Obama madrina di una delle premiazioni. Questo taglio corto è stato abbinato ad abiti rosa cipria per la Hathaway e bianco per la Theron: come essere più eleganti di così? Taglio che le fa risaltare, in particolare contrasto con Kristen Stewart e i suoi capelli leonini e decisamente sciatti. Che fosse ancora reduce da qualche incontro sfrenato con il suo bel vampiro?




Piccola nota di merito va a Helen Hunt che ha indossato un bellissimo abito blu notte di H&M, cheap and chic!




Trend Alert: smalto bianco. Alcune star ieri sera come Anne Hathaway, Jennifer Aniston, Kerry Washinton e Jennifer Lawrence, hanno sfilato sul red carpet con uno smalto bianco un po' cipria.







Volete ricrearlo anche voi? Utilizzate lo smalto Dream's Rose White della collezione 50's Dream di Pupa.





23 febbraio 2013

Fur Effect nailart: Tutorial e Review

In un precedente articolo vi ho parlato della nuova Fur Effect nailart by MUA e finalmente ho avuto modo di provarla così posso darvi qualche piccolo tip. Per chi non lo sapesse, la Fur Effect nailart è un tipo di manicure effetto pelliccia, somiglia un po' alla moquette sia alla vista che al tatto. Il colore che ho utilizzato io è Boo Boo Fluff, un azzurro acceso e non molto invernale, come base coat ho usato la Base Levigante della Deborah Milano e come smalto base per la nailart ho usato il "Nail Him" di H&M.




Devo dire che realizzarla non è stato affatto complicato, ma vi consiglio assolutamente l'utilizzo di una pinzetta per applicare il prodotto perché è piuttosto volatile e tende ad appiccicarsi facilmente. Io avevo una pinzetta a punta grande e piatta realizzata appositamente per questa manicure, voi potete prendere tranquillamente una pinzetta per sopracciglia anche perché il prodotto tende a rimanere compatto. 
Altro piccolo tip: quando applicate le fibre mettete sul ripiano un foglio di scottex o un panno perché c'è un po' dispersione del prodotto. 





























Step 1 - applicate la vostra base preferita e lasciate asciugare




Step 2 - applicate lo smalto che meglio si abbina al colore del vostro Fur Effect.
*Non ho fatto foto perché altrimenti si sarebbe asciugato lo smalto e non avrei potuto applicare le fibre*

Step - quando lo smalto è ancora fresco con la pinzetta prelevate un po' del prodotto dalla jar e applicatela sull'unghia pressandola delicatamente. Vi consiglio di procedere singolarmente unghia per unghia, senza darvi lo smalto su tutta la mano, altrimenti dovrete applicare il prodotto in maniera troppo rapida rischiando di essere così poco accurate. 



Step 4 - una volta applicate le fibre, fate cadere l'eccesso nella jar e ripulite l'unghia con un pennello da eventuali rimasugli: ecco, la vostra Fur Effect nailart è completa!
































Durata, considerazioni ed effetti: Innanzi tutto c'è da dire che, nonostante il colore sia piuttosto acceso, è molto più carina di quanto pensassi, vi sembrerà di avere le unghie di peluche. La manicure a me è durata 4 giorni, ma riconosco di averla maltrattata parecchio. In questi 4 giorni ho fatto la ceretta da sola, quindi ci è finita sopra un po' di cera che però non l'ha danneggiata, ho usato diverse volte l'olio per rimuovere la cera dalle mani con conseguenti, numerosi lavaggi. 
Quando detergete le mani le fibre rimangono un po' umide, ma l'effetto dura poco e non rischiate di bagnare quello che toccate, inoltre devo dire che non si sporca, al contrario di quanto diceva la MUA stessa sul loro blog


Il quarto giorno l'ho tolta perché si era iniziato a scheggiare lo smalto sotto (solo sull'indice, ma io sono una di quelle persone che non riesce ad andare in giro con lo smalto sbeccato, lo debbo rimuovere subito nemmeno fossi preda di un attacco di orticaria). Inoltre, dopo alcuni giorni, le fibre si consumano un po' specie sulla punta dell'unghia e si diradano, è un po' l'effetto moquette vecchia per intenderci. 

Per quanto mi riguarda non credo la rifarò perché, come effetto collaterale, ha la texture: nel momento in cui le fibre vengono a contatto con un altro tessuto avevo i brividi. Probabilmente è una reazione strettamente personale, ma l'effetto è lo stesso di quando si strusciano fra loro due pezzi di velluto ed è proprio fastidioso, inoltre non c'è modo di evitarlo perché accade ogni volta che vi vestite e vi spogliate o vi mettete a letto. Altra piccola pecca è la gamma di colori a disposizione, sono molto vistosi (tranne un paio) e difficilmente abbinabili in inverno, ma al tempo stesso trovo la texture poco adatta all'estate anche per via del caldo, i numerosi lavaggi, le docce. Sicuramente se avete una festa eccentrica o per una serata particolare possono essere il quid in più che cercavate, ma per tutti i giorni non ve la consiglio perché è abbastanza appariscente. 


19 febbraio 2013

Paint your nail, ecco la ciatè colourfoil

Ormai chi dice Ciatè dice nail trend, è scontato. Anche questa volta ci troviamo davanti ad uno dei prossimi must in fatto di nail art, stiamo parlando della foglia oro. L'idea vi potrà sembrare uscita da una puntata di Paint your Life, ma l'effetto è senza dubbio colorato e originale. La linea si chiama Ciatè Colourfoil e la manicure si realizza stendendo due passate del vostro smalto preferito e poi, grazie ad un particolare colla, potrete fare dei mosaici applicando diverse nuance di foglia d'oro che rimarrà attaccata sull'unghia, una volta terminata la vostra composizione stendete delicatamente il top coat. Il kit include le lamine di foglia oro, la colla per applicarle e la ruota delle unghie per realizzare i vostri esperimenti creativi. Ecco il video tutorial per diventare delle vere maestre della foglia oro.


Rëveplus Clothing: dove sogni, macarons e Parigi si incontrano

San Valentino è appena passato e forse c'è qualche fidanzato ritardatario o smemorato; o magari volete farvi un regalo per coccolarvi, ed ecco qui l'idea giusta per voi: Reveplus Clothing.

Rëveplus nasce nel 2011 dall'idea di Chiara e Marco, quella di fare il mestiere più cool del mondo! Iniziano a produrre t-shirt, Chiara è l'addetta alla grafica, realizza i disegni che poi diventeranno il marchio distintivo di questo brand, Marco si occupa invece della stampa. Il desiderio è quello realizzare capi originali, handmade, che presentino cura e attenzione per i dettagli e le rifiniture.
Il nome Rëveplus racchiude quelle che sono le origini e le fibre di questi due giovani avventurieri del fashion design: Reve che in francese significa sogno, unito alla dieresi tipica del tedesco, in Germania infatti nasce l'orizzonte di questa grande impresa, e + (plus) che si pronuncia uguale sia in inglese che in francese. Tutti questi elementi insieme formano il simbolo della maschera veneziana del medico per ricordare le loro origini del nord. Un marchio che sa di Italia, che sa di Europa, ma anche di sogno, sogno di poter mixare in maniera sapiente tutti questi elementi per poter realizzare un grande progetto. 


Sarà complice la mia insana passione per Parigi e tutto ciò che la riguarda, sarà che pochi mesi fa ho finalmente realizzato il mio di sogno, ovvero quello di visitare questa magnifica città, ma io sono letteralmente innamorata dei loro capi! Sono delicati, romantici, ironici e dai motivi sognanti, non penso si possa chiedere di più. Le mie preferite sono la t-shirt con i mustache (come potete notare dall'header del mio blog) e quella interamente rosa con la torre Eiffel di lato. 









Anche se trovo ugualmente adorabili quella con la teiera e la tazzina e quella con la pila di marcarons. Insomma, c'è solo l'imbarazzo della scelta.
Ovviamente molte altre sono le stampe e sono disponibili anche altri pezzi come felpe e shopper in stoffa. Speriamo di poter vedere presto questi gioellini in cotone nei negozi di tutta Italia perché in fondo, ognuna di noi desidera portare un po' di Parigi e un macarons sempre con sé.

15 febbraio 2013

In the mood for nude, il trend delle palette naturali

La Naked della Urban Decay, da quando è uscita, è diventata uni dei best seller di Sephora ed ha scatenato una vera e propria mania per le palette nude. Da allora, la stessa Urban Decay ha fatto uscire una seconda versione della Naked, la Naked 2, e di recente la Naked Basic. Molte altre sono state poi le case cosmetiche, low cost e non, che si sono ispirate ad essa ed hanno proposto la loro versione di palette dai toni nudi, fra cui: Pupa, Diego della Palma, MUA, Catrice. Ovviamente ognuna ha cercato di fare suo, in maniera più o meno originale, questo trend inserendo texture shimmer e matt, colori chiari o scuri. 

Pupa art n. 001 Prezzo consigliato 22.90€



Mua Palette Undressed  Prezzo 4£ 



Mua palette Undress me too Prezzo 4£



 Palette Nude Look Diego dalla Palma Prezzo 35.90€


Absolute Nude Catrice Prezzo 4.49€



13 febbraio 2013

Tè e biscotti: il postino di Neruda

La recensione, la chiacchierata (così va meglio) di oggi sarà sul libro Il Postino di Neruda di Antonio Skarmeta. Definirle recensioni mi pare un po' pretenzioso, così ho deciso di inserirle nel filone "Tè e biscotti": perché non c'è niente di meglio che leggere un libro davanti a una tazza fumante di tè, o parlare dell'ultimo libro che si è letto sgranocchiando qualche biscotto.
Il Postino di Neruda sicuramente è un libro più "classico" rispetto a Piccoli Limoni Gialli, tant'è che esiste una trasposizione cinematografica in cui recitano sia Massimo Troisi che Maria Grazia Cucinotta che ho intenzione di vedere e che sicuramente avrete già visto. 

La trama diciamo che è piuttosto semplice, così come lo è il libro, infatti conta poco più di un centinaio di pagine. La storia si svolge ad Isla Negra, lungo le coste del Cile. Un luogo dalle cui descrizioni si può quasi sentire il profumo della salsedine e il rumore delle onde che si infrangono sugli scogli. Il giovane Mario Jiménez fermamente deciso a non seguire le orme del padre pescatore e, più in generale, a non lavorare. Un giorno, costretto dalle ormai insistenti richieste del padre a trovarsi un impiego, viene assunto come postino di un unico illustre cliente: il poeta Pablo Neruda. Mario Jiménez, sentendosi in soggezione rispetto alla fama e alla grandezza del poeta, decide di comprare con i primi soldi guadagnati una delle sue opere. Inizialmente il rapporto fra i due è piuttosto impacciato, ma l'insistenza di Mario li porterà a diventare amici, grandi amici. Come al solito non procedo con il racconto della trama perché lascio a voi il gusto di proseguire e scoprire passo dopo passo come si svolgeranno i fatti.

Indubbiamente questo libro può essere considerato una delle più belle storie d'amicizia che la letteratura ricordi, almeno a mio avviso. Un rapporto inizialmente squilibrato e impari, il povero figlio di un pescatore e un illustre poeta candidato addirittura al premio Nobel. Sembra non legarli niente se non il rapporto postino-cliente, ma come al solito sarà la letteratura, le parole, il desiderio di esprimere la propria interiorità e i propri sentimenti ad avvicinarli. Fino all'incontro con Pablo Neruda, Mario Jiménez appare un sempliciotto, un fannullone privo di qualsiasi spessore, ma il rapporto mecenatico che stringeranno lo renderà in grado di scrivere addirittura delle poesie. 
L'ossessione quasi maniacale del postino per le metafore porterà Neruda a provare nei suoi confronti un affetto tenero, ma basato sulla fiducia e privo di qualsiasi moto di superiorità. Potrei spendere migliaia di parole a descrivervi la tenerezza della loro amicizia, ma credo che possiate capirlo a pieno solo leggendo il libro. 

Anche altri personaggi meritano di essere menzionati, ad esempio Rosa vedova Gonzàlez che con il suo carattere forte e schietto riesce a mettere al tappeto Pablo Neruda, a cui di certo non mancano le parole. Inoltre meritano una lode particolare i suoi proverbi, una saggezza popolare talmente disarmante da ricordare quasi l'Agnese dei Promessi Sposi.
Be' di elementi per invogliarvi a leggerlo ve ne ho dati a sufficienza, ora aspetto i vostri feedback in caso qualcuno di voi lo abbia letto. Se non l'avete ancora fatto, correte a comprarlo perché merita davvero!

Natyr sapone all'olio d'oliva: per donne che guardano al futuro

Da sempre l'olio d'oliva è stato uno dei maggiori prodotti del mediterraneo, ma ora è anche un prodotto di bellezza sotto forma di sapone grazie alle donne palestinesi dell'associazione AOWA (Association of Women 's Action for Traning e Rehabilitation) nata nel 1994. Le intraprendenti donne appartenenti a questa fondazione sono riuscite a costruire una rete di commerci che si basasse sulle loro necessità, associando alla produzione locale nuove tecnologie e così, nel 2000, hanno potuto avviare un'attività commerciale dei loro prodotti come quello del sapone all'olio d'oliva. 

La produzione del sapone Natyr a base di olio di oliva ha permesso loro di rivalutare la propria terra proteggendola da uno sfruttamento indiscriminato e riuscendo, allo stesso tempo, ad utilizzarne tutti i frutti: una valida iniziativa sotto tutti i punti di vista.

Ingrediente base di questo sapone, ovviamente, è l'olio d'oliva che permette una detersione delicata e per niente aggressiva; inoltre, grazie alla presenza della vitamina A ed E, aiuta a contrastare i radicali liberi e la secchezza. Le donne dell'AOWA hanno aggiunto gli olii essenziali di lavanda e alloro che conferiscono al sapone una gradevole profumazione, ma che al tempo stesso proteggono e leniscono la pelle. Il sapone è inoltre prodotto senza conservanti e coloranti ed è acquistabile in tutte le Botteghe Altromercato al prezzo di 3.70€ o in una comodissima confezione regalo, al costo di 5.70€, contente tre saponi.



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