Qualche giorno fa sulla mia pagina facebook avevo segnalato l'evento Antos, a cui ho partecipato, organizzato presso la bioprofumeria Thymiama di Roma in Via Sestio Calvino 69/71. Così ho pensato di scrivervi un articolo a riguardo perché è stata un'esperienza molto interessante, formativa e divertente e voglio rendervi partecipi di quello che ho appreso!
Purtroppo non sono la persona più scaltra al mondo e mi sono dimenticata di portare un blocchetto per gli appunti, ragion per cui andrò principalmente a memoria sperando di ricordarmi tutto! Il pomeriggio è stato principalmente suddiviso in due momenti: una prima parte in cui abbiamo assistito alla preparazione di due diverse creme, la seconda in cui abbiamo testato e provato vari prodotti.
Antos è un'azienda abbastanza piccola che ha sede ad Ozzano Monferrato, ma nonostante non sia una multinazionale con migliaia di fabbriche sparse per il mondo, non pecca in qualità e attenzione al cliente, come dimostrano questo tipo di eventi che si stanno tenendo in varie parti d'Italia.
Appena giunte in negozio ci hanno accolte Irene, la gentilissima proprietaria del punto vendita, e Gianluca, il rappresentante di Antos, molto disponibile e simpatico. Dopo una breve attesa per aspettare anche gli ultimi ritardatari, Gianluca ha iniziato a spiegarci e a mostrarci come viene realizzata una crema.
In ogni crema c'è una parte grassa, cerosa, e una liquida costituita principalmente da acqua depurata o distillata, è importante che l'acqua sia almeno depurata per evitare eventuali cariche batteriche che possano alterare la crema. La parte grassa è costituita dall'Olivem (una specie di estratto dell'oliva in scaglie), il Glyceril e la Sterina. Abbiamo anche affrontato l'annosa questione della presenza dell'alcol all'interno delle creme cosmetiche e ci è stato chiarito che la presenza della parola alcol nell'inci non indica necessariamente un ingrediente dannoso per la pelle, ma solo che tale ingrediente fa parte della famiglia degli alcoli, ovvero che presenti una determinata struttura chimica.
L'acqua viene riscaldata a una temperatura di 80 gradi e poi vengono aggiunte le sostanze precedentemente pesate, una volta miscelate si ottiene una sostanza lattiginosa. A questo punto si utilizza uno strumento simile ad un gigante minipimer, ovvero il turbo emulsionatore, che serve a miscelare ulteriormente la parte grassa e quella liquida fino ad ottenere una maggiore omogeneità. Senza questo passaggio il composto, raffreddandosi, andrebbe separandosi nuovamente in parte liquida e parte grassa.
Chiedo scusa per le foto impietose al povero Gianluca
Terminata questa parte, si passa al raffreddamento della crema tramite l'antichissimo e segretissimo metodo del "bagno maria", il composto deve essere portato a una temperatura di almeno 40 grandi per poter aggiungere gli estratti. Durante il raffreddamento la nostra crema deve essere miscelata di continuo perché altrimenti la parte grassa tenderebbe ad attaccarsi alle pareti del contenitore.
Gli estratti, che non debbono essere aggiunti ad una temperatura troppo alta perché altrimenti finirebbero per evaporare, sono i principi attivi e variano a seconda dell'utilizzo per cui viene prodotta la crema. Sono ottenuti mettendoli a bagno in un liquido che può essere l'acqua o l'olio, ovvero il solvente. In questo modo acquistano le proprietà della pianta o radice e una volta terminato il processo si procede alla filtratura. Per diminuire i tempi si utilizzano gli ultrasuoni perché altrimenti il processo di macerazione diventerebbe troppo lungo e il solvente finirebbe per corrompersi.
Ultimo step è l'aggiunta di olii essenziali per profumare il prodotto, nel caso della crema anticellulite abbiamo optato per un mix di mandarino e limone. Durante la preparazione abbiamo provato in anteprima delle novità della linea corpo: ovvero un latte anticellulite e una crema anticellulite all'argilla, inoltre abbiamo potuto sbirciare in anteprima il packaging dei loro rossetti che dovrebbero uscire a fine mese: tutte novità molto interessanti!
Dopo la crema anticellulite siamo passati alla realizzazione di una crema viso idratante, il processo rimane invariato se non per le quantità dei prodotti della parte grassa, per il tipo di estratti che sono stati utilizzati e per la profumazione che questa volta è stata all'ylang ylang.
Parte della crema idratante è stata mescolata con della polvere di nocciolo di albicocca per ottenere un efficace scrub mani che abbiamo avuto la possibilità di provare e, dopo averlo massaggiato per un po', abbiamo rimosso con un'acqua floreale alla camomilla.
Dopo abbiamo effettuato un trattamento nutriente per il viso: abbiamo spalmato e massaggiato una maschera nutriente per circa 10 minuti e abbiamo rimosso i residui con un tonico astringente o addolcente a seconda delle necessità della pelle.
L'ultima fase della giornata è stata il confezionamento dei campioncini delle creme che sono state prodotte, sembrava una puntata di "Com'è fatto", il programma che veniva trasmesso su Real Time e che spiegava come venivano realizzati gli ingredienti. Eravamo tutte allibite da come venivano riempiti i tubetti (i dosatori dei fast food non contengono solo maionese a quanto pare!) e come venivano chiusi. Ho sempre creduto che si riempissero dalla parte dove c'è il tappo, e invece no! Si riempiono dalla parte finale saldata!
Oltre ai campioncini, che sto felicemente usando anche perché, essendo privi di conservanti, vanno utilizzati nel giro di poco tempo, mi sono portata a casa una confezione di Invisibobble, i famosissimi elastici che non lasciano il segno e non tirano, regalatimi dalla mia dolcissima amica Laura venuta con me all'evento.
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