20 marzo 2013

Spread happiness




Quando ho aperto blogger oggi, ero partita con l'intenzione di scrivere un altro articolo, ma poi ho letto da qualche parte che oggi è stata indetta dall'ONU la prima giornata internazionale della felicità.
Lo so, il tempo fa schifo (o per lo meno qui a Roma piove da giorni come se fosse la stagione dei monsoni, sto prendendo in considerazione l'idea di rompere una sedia e ricavarne due remi per pagaiare in caso di necessità), c'è la crisi, la disoccupazione al 30%, non abbiamo un governo e nelle polpette dell'Ikea c'è la carne di cavallo. Inoltre non sarebbe così improbabile che i Maya abbiano sbagliano le previsioni di qualche mese e che quindi un asteroide abbia puntato il nostro paese. Sì, sicuramente non finirebbe negli Stati Uniti dove si svolgono tutti i film apocalittici, è decisamente più probabile che si schianti sulla mia macchina, dopo averla appena lavata, interni inclusi. 

Perciò, fatte tutte le considerazioni del caso direi che per un giorno ci possiamo prendere una pausa (nel mio caso per guidare un'ultima volta la macchina, visto l'asteroide che ci sta per schiantare sopra). 
Tutti i vari link su FB riportano quelle frasi tragiche e terrificanti che vi lanciano moniti del tipo:

"Vivi ogni giorno come se fosse l'ultimo"

Sai che angoscia? Forse sarebbe meglio pensare che di giorni ce ne saranno tanti, e belli. Se metto in conto che domani crepo, non vado di certo da quel gran bel pezzo di manzo del vicino a dirgli che sono così tanto innamorata di lui che sarei disposta a cucinargli muffin finché diabete non ci separi.
Piuttosto mi chiudo in casa e mangio il mondo, incluso un panetto di burro come fece Izzie in Grey's Anatomy.
Né tanto meno prenderò coraggio per andarmi a iscrivere a quel corso di Origami in carta igienica che è sempre stata la mia passione da quando ho imparato ad usare il vasino, magari li uso per comprarmici un'altra macchina (sempre perché la mia sta per essere sbriciolata dall'asteroide e la seconda la lascio parcheggiata a Hong Kong, tanto per sicurezza). 

Insomma, vi propongo di ribaltare la questione e pensare che i tanti giorni che verranno saranno tutti un'occasione per fare, e per fare meglio e non che il giorno che stiate vivendo sia l'ultimo che vi è rimasto, ma che tutti gli altri siano una lunga possibilità per realizzare grandi cose. Quindi prendetevi una pausa, non tanto dalla vostra vita, ma dai brutti pensieri. Trovate qualcosa che oggi vi renda felici (non sto parlando di funghetti allucinogeni, quelli è più probabile che vi facciano volare da un palazzo e schiantarvi sopra alla mia macchina), piccola o grande che sia. E magari perché no, fate qualcosa che renda felice anche gli altri, ovviamente non sto parlando di andare a curare i lebbrosi, ma magari andare a trovare un amico che sta un po' giù accompagnati da una cesta di muffin, quella che il manzo di vicino non ha voluto perché è vegano!

Quindi, Spread Happiness.




A tal proposito vi lancio la palla. Ditemi quello che vi rende felice, senza andare a pescare nei sogni nel cassetto delle varie Miss Italia per cercare la pace nel mondo e l'amore fra le genti. Cose piccole, banali, semplici e facilmente reperibili.
Magari si crea una piccola catena, non come quelle che girano per mail del tipo "fra 7 giorni morirai" o "avrai 3 gemelli" che più o meno è la stessa cosa. 
Per farlo potete usare Twitter o Instagram usando gli hashtag #spreadhappiness #giornatainternazionedellafelicità e taggando i vostri amici, o se preferite su Fb, in quel caso avete carta bianca, fatelo con una nota, un link nei gruppi, come vi pare!
Comincio io, una delle cose mi mette più allegria è questa:

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